Siamo tutti filosofi, mi verrebbe da dire. Chi più, chi meno, ma siamo tutti filosofi. La filosofia è una tensione. E la cosa straordinaria è proprio questa, che questo è il nostro atteggiamento più naturale. La natura del filosofo sta proprio qui, nella semplicità, perché la filosofia non si origina altro che dallo stupore, dalla meraviglia. Se ti sei stupito e meravigliato almeno una volta nella vita, allora certamente sei un filosofo. Perché, ti ripeto, la filosofia è un atteggiamento, e se ti atteggi alla vita con stupore, con meraviglia, allora sarai sicuramente un filosofo. Il filosofo non è pretenzioso, né sapiente né ignorante, un po’ come tutti noi. Egli ricerca il sapere che desidera ma che ancora non possiede. Filosofia deriva dal greco φίλος, amore e σοφία, sapienza.
È quindi l’amore per la sapienza. A questo proposito, il Simposio di Platone contiene una storia incredibile, stupefacente e affascinante. Si narra che alcuni filosofi, tra i più stimati dell’epoca, si fossero incontrati e avessero intavolato una discussione a proposito del significato di amore. Tra le varie ipotesi, una fu apprezzata più di tutte, quella di Socrate. Egli diceva che l’amore è figlio di πόρος, che significa corrente o tensione, e πενιά, che significa povertà, per cui di natura egli manca ma contemporaneamente tende o cerca di ottenere, è privo del possesso ma è continuamente alla ricerca della conquista. E questa è la condizione di ogni uomo, di natura manchevole ma combattivo, desideroso.
Di conseguenza filosofia è desiderio di sapienza, tensione verso la conquista, o banalmente curiosità. E essere filosofi, dunque, è essere curiosi o, in altre parole, semplicemente umani, perché la curiosità consiste semplicemente nel desiderio di accrescere il nostro carattere, la nostra natura, la nostra indole o il nostro talento. La curiosità è la tensione più fertile dell’universo e prende il nome da una sollecitudine, da un progetto di vita, da una cura, insomma, dell’interiorità.
Nicolò Zanette